49 | Un quanto di erotia. Gadda con Freud e Schrödinger
2007-2011
Edizione:
Napoli, d’if, 2011.
http://www.edizionidif.it/archives/000380.html
Indice
Avvertenza e siglario
Un collasso per interferenza
L’ameba della storiografia
Sinistre azioni a distanza
Il dissoluto punito, o il commendatore incoperchiato
L’ordine di servizio
Accoppiamenti giudiziosi e correlazioni fantasma
Postilla. Il nodo: e lo snodo
Note e approfondimenti
Quarta di copertina
Dietro la grande orchestrazione linguistica di dialetti innestati nelle ampie volute di un registro ancora manzoniano, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (1957) di Carlo Emilio Gadda nasconde ben altro che il dramma d’inurbati connessi un po’ a caso al comicamente sinistro «palazzo degli ori» di via Merulana. Nella trama all’apparenza sfilacciata dell’opera non fa capolino difatti la sola compressione delle storture della Storia (la guerra, il fascismo) in un unico fazzoletto di terra, inumidito se mai da un rivolo, direbbe il commissario Ingravallo, di «erotia» (sessualità, erotismo), ma un grande paradosso della fisica teorica di quegli anni, ben frequentata fra l’altro dall’autore, ingegnere proprio nel campo dell’elettricità. Quello che difatti sarebbe divenuto per l’intero Novecento una sorta di tormentone della teoria quantistica, il cosiddetto paradosso EPR, non solo attraversa e motiva i più intricati snodi della trama, ma appare sfacciatamente denunciato sin dalle parole tematiche che Gadda innalza consapevolmente a vessillo dell’opera stessa. Se per davvero si vuole risolvere lo «gliuommero» di Gadda, un groviglio poliziesco che scoraggerebbe anche il migliore degl’investigatori, occorre insomma ripartire dal noto articolo a firma Einstein, Podosky e Rosen apparso nel 1934 su «Physical Review», e dalle leggi apparentemente paradossali del mondo subatomico.